COMPLIANCE

 

VAT in the Digital Age: road to 2028

La proposta della Commissione Europea per l’interoperabilità tra Stati e combattere le frodi fiscali

L’8 dicembre 2022 è stato presentato dalla Commissione Europea il pacchetto di misure “VAT in the Digital Age (ViDA)” al fine di modernizzare la disciplina comunitaria sull’IVA, ormai sedentaria da diversi anni, in modo da aiutare gli Stati Membri a far fronte ai fenomeni evasivi ed elusivi, facilitare gli adempimenti fiscali per le aziende che effettuano cessioni intracomunitarie e renderla adatta a regolamentare le nuove tecnologie e i relativi impatti sull’economia e sulla società.

VIDA: COSA CAMBIERA?

Per rendere possibile quanto sopra, il ViDA mira a modificare i seguenti atti normativi:

  • Direttiva n. 2006/112/CE;
  • Regolamento n. 2011/282/UE;
  • Regolamento n. 2010/904/UE.

I cambiamenti verteranno su tre aree:

  • Fatturazione elettronica e obblighi dichiarativi IVA (Digital Reporting Requirements);
  • Registrazione IVA unica nell’Unione Europea;
  • Piattaforme digitali.

FATTURAZIONE ELETTRONICA E OBBLIGHI DICHIARATIVI IVA (DIGITAL REPORTING REQUIREMENTS)

Il primo cambiamento in questo campo prevede l’abolizione dell’articolo 232 della direttiva IVA che rende necessaria l’autorizzazione da parte dell’EU per l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica. A partire dal 2024 ogni Stato sarà libero di imporre quest’obbligo usando i formati di fatturazione elettronica europei, previsti della Direttiva 2014/55/EU (in Italia, il Sistema di Interscambio è già in grado di gestire le fatture conformi agli standard europei).

A partire dal 2028 tutti gli Stati membri dovranno implementare la fatturazione elettronica come sistema ordinario di fatturazione utilizzando sempre i formati europei previsti dalla Direttiva 2014/55/EU. Ai vari Stati sarà concesso di valutare delle deroghe per determinate operazioni, fatta eccezione per le transizioni intra-UE che dovranno, inoltre, essere emesse entro i 2 giorni lavorativi successivi e non più entro i 45 ora previsti (modifica della direttiva n. 2006/112/CE). Sempre a partire dal 2028, all’intero di una fattura verranno aggiunti nuovi campi obbligatori come il codice IBAN del fornitore e il numero della fattura originale in case di note di credito.

Per quanto riguarda gli obblighi dichiarativi, a partire dal 2028, verranno aboliti gli elenchi “Intrastat” e saranno sostituiti da un obbligo di comunicazione analitico (e non più aggregato) delle operazioni, le quali saranno trasmesse ad un database centrale “Central VIES”, supervisionato e aggiornato dalla Commissione Europea.

REGISTRAZIONE IVA UNICA NELL’UNIONE EUROPEA

L’ultimo tema del pacchetto di modifiche proposto dalla Commissione Europea prevede l’eliminazione della necessità di disporre di diverse partite IVA negli Stati dell’Unione Europea. Per rendere questo possibile sono necessarie tre modifiche all’attuale legislazione:

  • Imposizione del reverse charge (inversione contabile) a tutte le operazioni rilevanti ai fini IVA nel caso in cui il fornitore non sia ivi stabilito e il cliente abbia una partita IVA;
  • Aumento dell’applicazione dei sistemi di assolvimento dell’imposta: One-Stop Shop (OSS) e Import One-Stop shop (IOSS);
  • Modifica dell’attuale sistema che prevede la rilevanza ai fini IVA del trasferimento di beni che rimangono di proprietà, da una Stato membro a un altro, in un regime di comunicazione allo Stato destinatario dei trasferimenti effettuati, annullando la necessità di indentificarsi ai fini IVA.

PIATTAFORME DIGITALI

La Commissione Europea ha previsto delle modifiche alla normativa IVA sul luogo di effettuazione dell’operazione, rafforzando il ruolo delle piattaforme nella riscossione dell’IVA quando facilitano la fornitura di servizi di alloggio a breve termine o di trasporto di passeggeri. La proposta imporrebbe alle piattaforme/intermediari nei settori sopracitati di garantire la riscossione ed il versamento dell’IVA sulle operazioni da esse facilitate. Inoltre, anche le piattaforme potranno usare le misure di agevolazione esistenti, come sistema OSS (one stop shop) e inversione contabile.

FOCUS SULLE OPPORTUNITÀ

  • Recupero IVA (solo nel 2020 in Europa, è stata riscontrata una perdita di circa 93 miliardi di euro IVA, di cui un quarto rilegato al commercio intra-UE);
  • Interoperabilità tra i diversi Stati Membri;
  • Riduzione dei costi per le imprese;
  • Snellimento delle procedure con conseguente accelerazione delle transizioni.

Per rimanere aggiornato seguici su LinkedIn!